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Promontorio Capo Palinuro

Promontorio di Capo Palinuro

Capo Palinuro è un promontorio roccioso tra il golfo di Velia e quello di Policastro. Si spinge per circa 2 km nel mare Tirreno, a ovest della foce dei fiumi Lambro e Mingardo. La sua forma è unica, a pentadattilo cioè a 5 punte. Il Promontorio di Capo Palinuro è uno dei tratti di costa più belli dell’intera Campania, con le sue rocce che cadono a picco nel mare da altezze di oltre 50 metri. Vi è ubicata la stazione meteorologica di Capo Palinuro e il faro.

Il Promontorio di Capo Palinuro è ricchissimo di grotte emerse e sommerse. Si contano ben 32 tra grotte e concavità naturali. Le grotte emerse sono il paradiso per visitatori italiani e stranieri, quelle sommerse attrazione irresistibile per subacquei.

La Grotta Azzurra è la cavità più conosciuta dai turisti. Ha due ingressi subacquei, che distano 90 metri, e una profondità massima è di 33 metri.

La Grotta Azzurra è particolarmente suggestiva perché entrando lo specchio d’acqua, a destra dell’antro, appare di un azzurro luminosissimo che si riflette sulla volta. Questo straordinario fenomeno è prodotto dall’ingresso dei raggi solari all’interno della grotta attraverso un cunicolo subacqueo.

Altre grotte, inoltre, vantano la peculiarità di essere anche grotte sulfuree. Molte di queste grotte assumono nomi particolari che definiscono la caratteristica principale che le connota.
La Grotta del Sangue è chiamata così perché le rocce all’interno presentano un colore tendente al rosso sangue, che, riflettendosi sull’acqua, fa sì che essa assuma sfumature rossastre. La Grotta delle Ossa è chiamata anche Grotta Preistorica, perché in età preistorica era utilizzata come fossa comune, sono presenti infatti resti di ossa e fossili. La Grotta dei Monaci è famosa per le sue formazioni calcaree, una in particolare, che secondo la tradizione e la suggestione popolare, ha i tratti di un gruppo di monaci riuniti a pregare. La Grotta d’Argento e Cala Fetente sono le grotte con all’interno delle sorgenti sulfuree, motivo per cui all’interno di queste cavità si sente un forte odore di zolfo.